Allenamento funzionale e macchinari Una contraddizione evidente
Se hai digitato allenamento funzionale, ti sarai accorto che molti utilizzano una spiegazione molto chiara per definire questa metodologia di allenamenti.
Quasi sempre si parla di esercizi efficaci, utilizzati senza macchine sofisticate, in cui, al centro dell'allenamento c'è il corpo umano con tutte le possibili qualità allenabili: forza, resistenza, velocità, equilibrio, mobilita articolare ecc.
Dal punto di vista della definizione accademica in genere tutto ciò è corretto. Quello che stona con queste definizioni è vedere che spesso chi pratica tale allenamento utilizza le macchine tradizionali.
Nulla da dire contro le macchine, una palestra che decide di avere al proprio interno i macchinari, o chi decide di allenarsi con esse è certamente libero di farlo. L'unica cosa da sottolineare è che in questi casi c’è una enorme contraddizione tra quello che si dice e quello che si fa.
Dire che il corpo umano, perfetto nella sua evoluzione, deve essere al centro dell'allenamento e che gli allenamenti devono rispecchiare i movimenti che un corpo umano compie in natura, ovvero tutti movimenti complessi, multi articolari (cioè che interessano molte articolazioni, come ad esempio una accosciata che interessa ginocchio ed anca) e poi utilizzare le macchine che invece ‘isolano’ i muscoli, replicano movimenti parziali e non naturali è sicuramente una contraddizione.
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